Premessa il sogno cap.I cap.II
Premessa
il sogno
cap.I
cap.II
cap.III
cap.IV
cap.V
cap.VI
cap.VII
cap.VIII
cap.IX
cap.X
cap.XI
Cap.XII
Cap.XIII
   
Rientro all’interno della torre e vedo i massoni inginocchiati davanti a  lucifero al  quale chiedono l’illuminazione per ottenere pseudo poteri che  nutrano la loro  vanità spirituale.       
Nel frattempo che invocano il maligno, altri esoteristi  consegnano formule magiche ad alcuni  muratori dell'editoria  affinché gli abitanti di Babilonia le facciano proprie; sempre per  dannare i figli di Dio, il leviatano, con sua forza mediatica, apre uno squarcio nella nebbia e presenta ai figli di Dio un animale in modo che lo adorino, contemporaneamente esoteristi e maghi da dentro e fuori dalla torre si muovono e si adoperano per indurre la popolazione di Babilonia a rendere un culto implicito a lucifero attraverso  un paganesimo vegetariano nello stile di vita, orientalista nella medicina, teosofico-induista nell'ascesi, esoterico nella didattica formativa dei giovani, nelle coltivazioni superstiziosa e zodiacale nella programmazione di tutti gli eventi del paese.   
Voglio andare via e davvero, adesso, sono nel panico. 
Qui è tutto chiuso, il piano è, praticamente, blindato dall’interno  e,  così, come loro non hanno possibilità di tornare indietro non posso farlo nemmeno io.   
Allora prendo la scala che porta al terzo piano e, qui, i satanisti e i vertici dei movimenti esoterici tra sacrifici umani, sacrilegi e blasfemie invocano satana  in modo da dare ancor più vigore al leviatano.          
A questo livello la situazione si fa ancora più complessa e diventa impossibile uscire se non buttandosi da qualche apertura e morendo praticamente suicida se si considera  l’altezza a cui si trova il terzo piano della torre.       
Non c’è possibilità di aprire nessuna porta  e agli stessi massoni, che si trovano in questo piano, satana ha amputato le gambe e sono immobili e, quindi, di fatto, sono costretti a rimanere qui.   
Tra loro, uno solo ha delle ali pelose e piccole paragonabili a quelle di un pipistrello.        
Lo guardo bene e capisco dalla sua tonaca che è un religioso consacrato al male, ha in una mano una catena e nell’altra una chiave, tutte le parti visibili del corpo sono sporche, fatta eccezione per  il viso.    
Sull’ abito l’infame si è fatto  cucire  diversi simboli esoterici, pagani e satanici.                 
Rimango lì bloccato per  un  tempo che  non so quantificare e che pare un’eternità finché al sacerdote non viene data, dai satanisti, la possibilità di volare per Babilonia; siccome è l’unico che può uscire mi aggrappo alla tonaca che  è tanto unta di letame e di sporcizia che a fatica riesco a  tenerla stretta; tuttavia,  grazie al sacerdote, attraverso le pareti che si smaterializzano per effetto del suo abito.    
Site Map